ITA
Hostilia è un progetto che vuole raccontare come cambia il tessuto sociale, ambientale, urbanistico e paesaggistico di un piccolo paese in cui viene realizzato un impianto strategico come una centrale elettrica, nel caso specifico la centrale termoelettrica di Ostiglia. 
Gli anni ‘60 sono stati un periodo di grande sviluppo per l’Italia e con esso si è manifestata l’esigenza di potenziare le centrali per la produzione di energia elettrica sul territorio. La centrale di Ostiglia, prima Enel e ora Ep Produzione, nasce proprio in quegli anni su un territorio prevalentemente agricolo dove l’unica presenza industriale era rappresentata da uno zuccherificio. 
La vita degli abitanti viene completamente stravolta in ambito lavorativo (molti dalle campagne si spostano a lavorare nella centrale o negli stabilimenti che lavorano al suo indotto), demografico (la popolazione cambia, nuovi operai e tecnici specializzati arrivano da altre parti d’Italia per lavorare all’impianto) e urbanistico (vengono creati nuovi alloggi, nuove attività commerciali e ricreative per una popolazione sempre più grande). 
Negli anni e nei vari cambi di gestione si è visto un lento decadimento del benessere e della vita del paese. Processi automatizzati hanno sostituito gli operai specializzati ed i giovani hanno piano piano abbandonato Ostiglia e le sue ormai scarse prospettive per rifarsi una vita in altri luoghi. 
Hostilia vuole essere un lavoro di indagine imparziale che esamina tutti gli aspetti legati alla vita dell’impianto: la crescita che ha portato durante gli anni di maggiore occupazione; i problemi di tipo ambientale e urbanistico; la trasformazione delle costruzioni e delle infrastrutture oltre che del paesaggio. La centrale per molti è stata fonte di uno scatto sociale che ha migliorato le proprie condizioni di vita, per molti altri è stata una maledizione e un ecomostro contro cui combattere durante una vita di lotte. 
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ENG
Hostilia is a project aimed at illustrating how the social, environmental, urban, and landscape fabric of a small town changes when a strategic facility, such as a power plant, is built. In this specific case, it focuses on the Ostiglia thermoelectric plant.
The 1960s were a period of significant development for Italy, and with that came the need to enhance power plants for electricity production across the country. The Ostiglia plant, originally operated by Enel and now by EP Produzione, was established during that time in a predominantly agricultural area where the only industrial presence was a sugar factory.
The lives of the residents were completely transformed in various aspects: in terms of employment (many people left farming to work at the plant or in related industries), demographics (the population changed, with new workers and specialized technicians arriving from other parts of Italy to work at the plant), and urban development (new housing, commercial, and recreational facilities were created for an ever-growing population).
Over the years, and through various changes in management, a slow decline in the town's prosperity and quality of life has been observed. Automated processes replaced skilled workers, and young people gradually left Ostiglia, seeking better opportunities elsewhere as local prospects dwindled.
Hostilia aims to be an impartial investigation that examines all aspects related to the plant's impact: the growth it brought during its peak employment years; the environmental and urban issues; the transformation of buildings, infrastructure, and the landscape. For many, the plant represented a social leap that improved their quality of life, while for others, it was a curse and an "eco-monster" to be fought against throughout a lifetime of struggles.
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